Martedì, 20 Febbraio 2024 19:10

Amare il proprio lavoro, è la chiave del successo?

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Se ciò fosse vero, potremmo pensare che tutte le attività che amiamo e che ci appagano possano diventare un lavoro di successo. Amiamo dipingere? Vendiamo i nostri quadri; amiamo cucinare, apriamo un ristorante e così via. Sono moltissime le attività che ci occupano nel tempo libero, che eseguiamo con passione, ma questo non fa di loro un posto di lavoro futuro o necessariamente un’idea imprenditoriale.

Eppure, soprattutto quando abbiamo a che fare con professioni che in qualche modo utilizzano la creatività per raggiungere uno scopo, pensiamo che amare quella attività basti per farla funzionare, per avere un lavoro di successo. Questa mentalità che fa un po' il paio con il famoso “se vuoi puoi”, ha creato molti malintesi. Perché in questa semplificazione: Amore=Successo, si omettono tutti gli ingredienti fondamentali, senza i quali non si può progredire. Il successo, direi, non è una destinazione, ma un viaggio, fatto di salite infinite, sconfitte, gratificazioni e lavoro. Tanto lavoro. E specialmente in alcune professioni di nicchia o molto nuove è difficile dire “sono arrivato” perché ogni giorno devi ripartire, non dico da zero, ma quasi. Ogni giorno devi attingere alla tua motivazione, al tuo entusiasmo ma anche alle tue bollette da pagare che spesso sono il motivo più urgente per cui decidi di non mollare. Siamo abituati a pensare che le vite degli altri siano migliori delle nostre. Gli altri hanno più successo, fanno meno fatica, fatturano come se non ci fosse un domani e si arricchiscono. Noi a volte facciamo fatica a rimanere a galla e sprofondiamo in uno stato di frustrazione e incertezza che diventa molto difficile da gestire. Come per l’amore, la passione non basta. La passione accende la fiamma, ma è la costanza, l’impegno e la correzione continua della nostra rotta che ci fanno tendere a quell’orizzonte lontano. Perfino quando la nebbia ne oscura il profilo o lo rende addirittura invisibile. Avere una piccola realtà imprenditoriale, vendendo un servizio innovativo come l’home staging è stato per me tutto questo. Dapprima me ne sono innamorata, ho pensato che si, era proprio nelle mie corde e quindi ce l’avrei fatta. Sarebbe stato facile. Poi, anno dopo anno, ho sperimentato ogni tipo di emozione, di difficoltà e anche, di gioia. Molte volte mi sono detta, che fatica! Molte altre il mio cuore ha traboccato di gratitudine. Diverse volte ho intravisto un orizzonte così vicino da pensare di poterlo toccare con un dito, per poi scoprire che nella notte qualcuno lo aveva spostato molto più in là. Tutto ciò, però, mi ha fatto amare ancora di più questa professione. Me la fa scegliere ogni giorno, perché questo guanto di sfida costante è il mio maestro. Amo (quasi) tutto di questo lavoro, ma più di tutto amo quello che mi permette di fare per gli altri. Le chiacchiere con i proprietari, quel clima di fiducia che si crea, l’aspettativa riposta nel mio lavoro e l’emozione palpabile, quando le case si mostrano trasformate e di nuovo vive. Quanti caffè ho bevuto seduta in una cucina sconosciuta mentre ascoltavo la storia di una famiglia, di un amore finito o di un nuovo progetto? Non li ho contati, ma ogni appuntamento, ogni sopralluogo, come il primo giorno, riempiono il mio bagaglio di pensieri, riflessioni e sensazioni di ogni tipo. Amo quel momento in cui riconsegno le chiavi e attendo le foto per sceglierle con cura e costruire il racconto di quell’immobile. Mi piace scegliere le parole giuste, misurarle con cura. Ma più di tutto amo quel momento in cui ricevo la telefonata dell’agente immobiliare o del proprietario che mi informano: “la casa è stata venduta! Puoi venire a disallestire!” Penso all’euforia di chi grazie a quella vendita può realizzare i suoi progetti, alla fiducia di chi ha investito in questo servizio e alla soddisfazione di chi ha consigliato il mio nome. Così, giorno dopo giorno, casa dopo casa, procedo, con l’unica certezza che questo è un lavoro prezioso che può avere un peso nella vita delle persone. Di sicuro lo ha nella mia, e per questo non sarò mai grata abbastanza.

Letto 658 volte Ultima modifica il Martedì, 20 Febbraio 2024 19:13
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